venerdì 20 marzo 2015

C'erano una volta..... gli sportivoni! Forza Sugar


Nuovo appuntamento con "C'erano una volta...", ma si inaugura una nuova sezione: "gli sportivoni". Oggi, Forza Sugar.

E' il 1978 quando Yū Koyama partorisce quello che, insieme ad Ashita no Joe (Rocky Joe), è il più bel manga sulla box della storia delle storie del mondo: Ganbare Genki (nel nome del padre). 
In Italia il manga non è mai arrivato (ma quello dei Pokemon si, io non ho parole), ma l'anime che ne è stato tratto - che segue le vicende dei primi 13 volumi della serie a fumetti (che sono 28 in totale) - è famosissimo ed apprezzato. C'è grande mistero intorno al finale della storia del piccolo Sugar che, come sa chi si è sparato il cartone, è aperto (quasi spalancato). Ma andiamo con ordine che ci sarà tempo pure per quello. (si, si, vi diremo come finisce il manga).


Trama:
Il piccolo Genki Horiguchi (Sugar Pepper nella tremenda traduzione nostrana) è figlio di un ex pugile professionista noto come: Hideki "Shark" Horiguchi (Peter "pugno d'acciaio" Pepper). 



A suo tempo, Hideki, fu campione del mondo dei pesi piuma, ma al tempo dei fatti narrati non se la passa benissimo. Sua moglie morì di parto dando alla luce Genki e lui abbandonò la boxe per prendersene cura personalmente.
Hideki di tornerà a scazzottare su ring importanti, per porre fine alle difficoltà economiche e insegure il suo sogno di tornare campione del mondo. 
Dopo una prima batosta rimediata da un 17 enne, il nostro sfida direttamente la giovane stella del momento: Kenny Seki. Cosi, per prenderne qualcuna in più che non fa mai male. In realtà l'incontro è aspro, impegnativo per tutti e due pugili. Assolutamente non a senso unico. Tuttavia, il giovane campione è davvero forte e Hideki non c'ha più il fisico. Lo squalo, ormai senza denti, finisce all'ospedale. Memore, però, della promessa fatta al figlio di portarlo al Luna park subito dopo l'incontro (complice il fatto che non ci sta più dentro con il cervello per i troppi colpi presi), abbandona il letto d'ospedale. 
Morirà, in una scena veramente drammatica, su una panchina del Luna Park accanto al piccolo Genki che pensa che il padre sia stanco e si stia riposando.

lacrime che non vi sto a dire

Genki (Sugar) decide di entrare nel mondo della boxe per coronare cosi il sogno del genitore di diventare campione del mondo. I nonni materni, che lo adottano, non sono esattamente in sintonia con la sua scelta di seguire le orme del padre, ma lui se ne sciacqua il belino.
Tramite la sua maestra delle elementari, la signorina Yuko Ashikawa, conosce Mishima (ex fidanzato di lei), una ex promessa della box giappa, anche lui malmenato da Seki (con il quale si contendeva l'amore della maestrina), che decide di allenarlo. Mishima è anche un ex componente della Yakuza e per via del tatuaggio sobrio che porta sulla schiena (simbolo della malavita) non può più salire sul ring. Oltre al fatto che piscia Jack Daniels.





Genki finirà per affrontare Takeru (Brisco), vecchio "amico" e avversario di sempre nel mondo dei dilettanti. Takeru è addirittura in odore di olimpiadi, è un promettente pugile, ma Genki lo scanna di palate mandandolo in crisi esistenziale.
Mishima si ammala di Tisi e muore (un'altra delle scene strazianti della storia), cosi il nostro protagonista (che mena palesemente tigna) si trasferisce a Tokio dove assiste ad un incontro di Seki (ancora campione dopo 10 anni) e promette a se stesso che il suo unico traguardo sarà quello di strappargli la cintura di campione.
Qui si interrompe l'anime. Qui siamo arrivati tutti, diciamo.
Il manga, però, come anticipato, prosegue per altri 15 volumetti (tankobon) e il Daily Planet vi spiattella spoileroni in quasi esclusiva. (lo sappiamo solo noi... e google. Nessun'altro).
Dunque: Genki si arrabatta con mille lavoretti e continua ad allenarsi in attesa della chance di sfidare Seki. Nel frattempo, appena compiuta la maggiore età (che altrimenti si rischia la non pubblicazione del fumetto) trova anche il tempo di limonarsi duro la sua maestrina delle elementari.


 
                                        

Prima della grande sfida con il campione, il nostro testa i suoi limiti con il redivivo Takeru (Brisco) che si è allenato per la rivincita. Il nostro lo rende quasi cieco e lo manda a casa con l epive nel sacco per la seconda volta. E dire che Takeru si era allenato bene.
Arriva infine il giorno del grande match e Genki può finalmente sfidare Seki, l'umo che ha ucciso suo padre, e strappargli quella cintura dalla vita.


Dopo un incontro estenuante, pieno di colpi di scena e ribaltamenti di fronte, Genki sconfigge il suo avversario e diventa campione del mondo. 
Seki, sorretto dal suo giovane avversario, ammette di aver sempre ammirato il padre di Genki e confessa che loro due sono stati gli unici avversari che lui abbia mai temuto davvero sul ring, gli incontri migliori della sua carriera.
La sig.ina Ashikawa fa recapitare una lettera a Genki in cui gli spiega che partirà per l'Europa in quanto non crede che il loro amore possa funzionare (differenza di età), ma è disposta a tornare nel caso in cui dovesse rendersi conto che il sentimento sia più forte del pregiudizio.
Il presidente della palestra per la quale Genki gareggia fa notare al ragazzo che nei suoi occhi si è spento lo spirito combattivo (l'occhio della tigre, diciamo). E' convinto che il ragazzo non sarà più pronto a salire sul ring, avendo coronato il suo sogno; lo esorta a ritirarsi e a godersi la vita, con la consapevolezza di aver lasciato il segno nella storia della boxe.
Il nostro eroe quindi telefona ai suoi nonni per dir loro che ha vinto e che si ritirerà dall'agonismo. Tornerà a vivere da loro, si iscriverà a scuola  e prenderà il cognome materno (questa è l'unica cosa della quale non capisco il motivo). Anche Kenny Seki si ritira e il titolo di campione del mondo dei pesi piuma resta vacante.

L'immagine finale è quella di Genki che corre verso casa dei nonni, con il suo "Hop" "Hop" (chi l'ha visto sa di cosa parliamo) e ricorda i passaggi più emozionanti di tutta la storia.

che storia, che emozioni, che figata!!



Giovani d'oggi, che seguite Yu gi oh, mi spiace un sacco per voi.
Davvero un sacco. Ma c'è sempre tempo per recuperare e, piuttosto che Vampyre Diaries, potreste scaricarvi un'opera del genere. Scoprireste cos'è la pelle d'oca sui titoli di coda.

Curiostà:

L'autore dell'opera era un grande Fan di Ashita no Joe (Rocky joe) al quale si è ispirato per creare questo manga.

In Italia, dove siamo sempre avanti, alcuni episodi di RockyJoe andarono in onda con la sigla di Forza Sugar. Per la serie: è una roba sulla box?? E vabbè, allora la sigla va bene uguale.

La sigla TV di Forza Sugar (versione italiana) è tipo la più bella della storia del mondo e dell'uomo!!

Se la vita sotto la cintura picchierà 
non avere paura, forza Sugar! 
se un pugno frusta e su di te si schianterà 
tieni giù la testa, forza Sugar! 

Dai! Vai! In guardia stai, al tappeto finirà 
chi ha soltanto muscoli non si salverà 
Dai! Vai! Tu furbo sei, lui è quasi K.O. 
alle corde stringilo, senza fiato lascialo! 

Forza Sugar, fatti sotto stai attento 
a quel destro che va 
forza Sugar, con un gancio sotto il mento 
la vittoria verrà 

Mangerà la polvere chi sta davanti a te 
e vedrà le stelle, forza Sugar! 
chi non ti può battere se speranza più non c'è 
getterà la spugna, forza Sugar! 

Dai vai campione sei anche con un occhio blu 
se prendi qualche sventola ne ridai di più 
Dai vai un uomo sei anche se ti senti giù 
c'è chi prega da lassù con un batticuore in più 

Forza Sugar, nella rabbia di quei pugni 
c'è il destino che vuoi 
forza Sugar, che si avvereranno i sogni 
tutti quelli che fai 

Forza Sugar, fatti sotto stai attento 
a quel destro che va 
Forza Sugar, con un gancio sotto il mento 
la vittoria verrà 

Forza Sugar, nella rabbia di quei pugni 
c'è il destino che vuoi 
Forza Sugar, che si avvereranno i sogni 
tutti quelli che fai 

Scusate, vado ad asciugarmi i lacrimoni

C.K.












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