lunedì 2 febbraio 2015

Saint Seya "legend of sanctuary" - la recensione

Ebbene si, eccolo qui. Il lungometraggio in CGI di Saint Seya - i cavalieri dello zodiaco. Chiunque l'abbia fatto, deve morire malissimo!

Capisco benissimo il tentativo di monetizzare facendo vigliaccamente leva sulle nostre emozioni infantili, davvero. Ci sta. Bastardi!, ma ci sta.
Dal canto mio, oltretutto, per fortuna, ero cosciente che non mi sarei MAI e poi MAI trovato davanti a qualcosa di paragonabile alla serie originale e l'ho quindi presa subito con gran filosofia, dal primo frame. Ma anche Platone e soci, con tutta la buona volontà dell'antica Grecia, avrebbero tirato giù qualche Zeus dall'Olimpo vedendo sta boiata. Ne sono certo.
I cavalieri esteticamente non sono malvagi e le armature sono dignitose, anche se io proprio non digerisco la mascherina sanitaria che si calano sul viso per fare brutto. Questo, ad esempio è Pegasus:

A deficere (e non poco) sono però le caratterizzazioni dei personaggi: Pegasus è un deficiente, classica macchietta da anime giapponese spiccicata a mille altre. Chi se lo ricorda cazzuto, lo ritroverà cazzone (cit.). Andromeda se fosse stato a casa sarebbe stato uguale (ma è cosi anche nella serie storica, quindi va bene), Phoenix arriva, fa il gradasso, ne porta a casa un sacco e basta cosi che ci serve minutaggio.  Gli unici che si salvano sono Crystal il cigno e Sirio il Dragone. I loro duelli mitici con Acquarius e Cancer vengono riproposti e il vero fan che c'è in me ha gradito la strizzatina d'occhio. Ma, c'è un ma. Crystal e Acquarius che fanno a chi c'è l'ha più lungo (il super colpo) passino, fatta bene. O meglio... fatta. Ci sta. Ma il povero Sirio si è trovato davanti al motivo per il quale stavo per interrompere la visione in preda a coliche, epistassi e convulsioni: il musical alla casa del Cancro. Momento in cui quelli che tutti noi conoscevamo come i visi dannati di tutte le persone assassinate dal malefico Deathmask/Cancer:
questi qui
si animano e danno vita ad un simpatico siparietto puccioso e colorato che sembra di stare a fantastico 4:
questo qui

Per non parlare dell'istrionico mattatore della casa: cantante, ballerino show man e, a tempo perso, cavaliere del cancro. Un coloratissimo misto fra Ursula della Sirenetta e Jack Sparrow, del quale non abbiamo una diapositiva che renda l'idea  e va bene lo stesso (andatevelo a vedere che merita).
I restanti cavalieri d'oro non mi sono dispiaciuti sinceramente, anche se ho espresso il mio disappunto quando ho constatato la miopia del Saint dell'Ariete:

Azzeccatissimo, invece, Toro. Mi è piaciuto molto, l'hanno reso bene e questa sua "nuova vena" gliel'ho trovata davvero cucita perfettamente addosso. In tema di "nuove vene" non posso non citare Scorpio appena tornato da Casablanca. Il cavaliere dell'ottava casa, per l'occasione, oltre al look, si è rifatto pure tutto il resto. Infatti, li buon Milo (nome originale) dello scorpione è ora una donna. Praticamente, Mila. Speriamo che prima dell'eventuale sequel scopra la passione per la pallavolo e si levi dai cabbasisi. Anche se, ammetto, io la Yoghina nei panni di Toro ce la vedrei (autori, prendere nota per il sequel).
Parlando della trama e dell'intrattenimento in se, il film manca completamente di pathos e far stare la saga delle 12 case in un film di un'ora e mezza non è stata una grande idea. impresa IMPOSSIBILE, a meno che non si punti giusto a fare qualche soldo con il brand del quale hai acquisito i diritti. Infatti la metà dei cavalieri d'oro ha mezza battuta e nemmeno uno scontro. 
Il finale non ve lo svelo, non perché non voglio rovinarvelo, ma perché mi piace l'idea che possiate anche voi tirar giù qualche Zeus dall'olimpo in diretta, senza aspettarvi nulla. Diciamo che se con Cancer hanno pisciato fuori dal vaso, con il finale, il vaso, l'hanno usato per fare colazione con i Cheerios.

Gira la voce che Kurumada abbia dato il suo benestare a questa trasposizione, indi per cui spero muoia male anche lui. 


C.K.

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